La compagine di Amici della Terra irpinia è in piena attività, in questo fine agosto,per mettere a punto tutte le azioni previste nel progetto a valere sul PSR 2007-2013 Misura 323 “Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Tip.a. e la cui tipologia esecutiva comprende iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela della aree natura 2000 e dei siti di grande pregio naturale.
Il progetto ha per titolo: “Tra i SIC i corridoi ecologici. I corridoi fluviali irpini. Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropiche”, fa parte di un integrato programma di azioni di sensibilizzazione, promozione e workshop scientifici che riguarda l’intera Rete dei Corridoi ecologici fluviali irpini, come definiti ed individuati nel Piano Territoriale Regionale vigente
Il progetto, che prevede la integrazione tra workshop, escursioni naturalistiche, concerti, produzione di linee guida, pubblicazioni, sito web, documentario, è finalizzato a condividere un modello originale di sviluppo sostenibile per il territorio provinciale, considerando le emergenze ambientali e paesaggistiche quali le aree SIC, ZPS, parchi regionali, corridoi ecologici, etc.
In estrema sintesi l’idea originale di sviluppo sostenibile per l’Irpinia – che potrà rendere esaustiva prendendo visione dei materiali allegati – prende vita a partire dai corridoi ecologici composti dalle aste fluviali quali il Calore, l’Ofanto, il Sabato, l’Ufita/T. Sarda e il Fiumarella/Calaggio. Tali corridoi ecologici collegano le Aree naturalistiche della Rete Natura 2000 e i siti di grande pregio paesaggistico con una elevata complessità ecosistemica.
A partire da queste “emergenze” naturalistiche, non sempre in buona salute, prende vita l’idea di sviluppo che coniuga l’aspetto naturalistico paesaggistico con quello economico, mettendo a sistema la fruizione dei corridoi insieme alle realtà economiche che intorno a loro si sviluppano. Tali realtà economiche sono quelle tradizionali, quali l’agricoltura, l’artigianato, il turismo ambientale e dei borghi, etc. e quelle innovative quali: la land art, lo sport e la salute, l’architettura del paesaggio, la descrizione e rappresentazione della risorsa naturale, etc.
L’obiettivo è quello di costituire un tessuto connettivo che restituisca nuova identità al territorio che, dal terremoto del 1980 in poi, si è andata progressivamente depauperando. La finalità quindi è realizzare un sistema di relazioni economiche territoriali intorno alla fruizione dei corridoi ecologici e delle attività ad essi collegate capaci di aumentare il PIL provinciale, andando anche oltre tale indicatore puramente economicista attraverso la valutazione di altri indicatori, includenti tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile (culturali, sociali, ambientali, umane).
Già è possibile iscriversi ai workshop che inizieranno giovedì 1 settembre a Castelvetere sul Calore.
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